ALVISE
SPADARO

CARAVAGGIO IN SICILIA

1608 il percorso smarrito 1609

San Francesco in meditazione

Roma, Galleria dell’Arte Antica

In seguito alla grande ammirazione riscossa dalla pala dei Cappuccini, inizia per Caravaggio una serie di numerose commissioni per i conventi e per i privati cittadini. Un San Francesco, con la novità iconografica del teschio oggetto di meditazione, si deve probabilmente inserire tra queste opere.
Il quadro che presenta Francesco con il teschio tra le mani e una croce di legno illuminata poggiata ad un sasso, nel particolare apparentemente insignificante d’essere inginocchiato senza appoggiarsi, potrebbe confermare quella maggior conoscenza dello spirito francescano derivata dalla quotidianità dei rapporti intrattenuti da Caravaggio con i suoi ospiti. Si tratta infatti di un atteggiamento pietistico che riflette un ben preciso oggetto d’insegnamento sul modo di pregare impartito ai suoi frati Minori dallo stesso san Francesco il quale, come riferiva san Bonaventura da Bagnoregio, non si appoggiava mai nel pregare e stava eretto, senza cappuccio e assorto nello sguardo. La tela pone in risalto, nelle toppe e negli strappi del saio, la povertà professata dal Santo e prelude concettualmente, nella meditazione sul teschio, alla successiva tela, per l’enunciazione della stessa amletica dicotomia sul destino dell’uomo, assillo crescente dei giorni di Caravaggio dalla fuga romana. Infatti, mentre si accingeva a realizzare la sua ulteriore grande opera siciliana, una Resurrezione di Lazzaro, Caravaggio pensava di identificarsi nel personaggio principale che avrebbe oscillato tra la vita e la morte, trovando la sola speranza nella luce che lo avrebbe investito e aggrappandosi al gesto salvifico di Cristo. In seguito alla grande ammirazione riscossa dalla pala dei Cappuccini, inizia per Caravaggio una seriedi numerose commissioni per i conventi e per i privati cittadini. Un San Francesco, con la novità iconografica del teschio oggetto di meditazione, si deve probabilmente inserire tra queste opere. Il quadro che presenta Francesco con il teschio tra le mani e una croce di legno illuminata poggiata ad un sasso, nel particolare apparentemente insignificante d’essere inginocchiato senza appoggiarsi, potrebbe confermare quella maggior conoscenza dello spirito francescano derivata dalla quotidianità dei rapporti intrattenuti da Caravaggio con i suoi ospiti. Si tratta infatti di un atteggiamento pietistico che riflette un ben preciso oggetto d’insegnamento sul modo di pregare impartito ai suoi frati Minori dallo stesso san Francesco il quale, come riferiva san Bonaventura da Bagnoregio, non si appoggiava mai nel pregare e stava eretto, senza cappuccio e assorto nello sguardo. La tela pone in risalto, nelle toppe e negli strappi del saio, la povertà professata dal Santo e prelude concettualmente, nella meditazione sul teschio, alla successiva tela, per l’enunciazione della stessa amletica dicotomia sul destino dell’uomo, assillo crescente dei giorni di Caravaggio dalla fuga romana. Infatti, mentre si accingeva a realizzare la sua ulteriore grande opera siciliana, una Resurrezione di Lazzaro, Caravaggio pensava di identificarsi nel personaggio principale che avrebbe oscillato tra la vita e la morte, trovando la sola speranza nella luce che lo avrebbe investito e aggrappandosi al gesto salvifico di Cristo.

Bibliografia

G. A. DELL’ACQUA Caravaggio e le sue grandi opere da San Luigi dei Francesi Milano 1971 pp.127-128; M. CINOTTI Michelangelo Merisi detto il Caravaggio – tutte le opere (con saggio critico di G. A. Dell’Acqua) Bergamo 1983 p.117/6; M. GREGORI Caravaggio in “Caravaggio e il suo tempo” Milano 1985 p.294/83; M. MARINI Caravaggio – Michelangelo Merisi da Caravaggio “pictor praestantissimus” Roma 1987 p.549/97; R. VODRET San Francesco in meditazione in “Caravaggio e i suoi – Percorsi caravaggeschi in palazzo Barberini” Napoli 1999 p.30/3; G. BERRA Il “S. Francesco in meditazione sulla morte” del Caravaggio: altre copie e precisazioni sull’iconografia in “Arte Cristiana” n. 767 pp.101-118; R. VODRET San Francesco in meditazione in “Sulle Orme di Caravaggio tra Roma e la Sicilia” Venezia 2001 p.118/5; M. MARINI Caravaggio – Michelangelo Merisi da Caravaggio “pictor praestantissimus” Roma 2005 pp.562/105; A. SPADARO Caravaggio in Sicilia – Dove si racconta la fuga in Sicilia dell’eccellente pittore Michelangelo Merisi detto Caravaggio condannato dal papa al taglio della testa Catania 2005 pp.94-96; V. SGARBI Caravaggio Milano 2005 p.146/50 (la scheda San Francesco è stata redatta da A. Lippo); R. VODRET San Francesco in meditazione in “Caravaggio – L’immagine del divino” (a cura di sir D. Mahon) Roma 2007 p.280/14-15, 306-327; A. SPADARO Caravaggio in Sicilia – il percorso smarrito Acireale-Roma 2008 pp. 86-87; A. SPADARO Caravaggio in Sicilia – Il percorso smarrito [nuova edizione aggiornata] Acireale-Roma 2012 pp.138-139.