Biografi e storici

Vincenzo Mirabella Alagona

Architetto ed erudito nato a Siracusa nel 1570.
 All’epoca dell’incontro con Caravaggio aveva in preparazione la prima grande opera sulle antichità di Siracusa, per la quale sarebbe stato riconosciuto come il padre dell’archeologia aretusea, ed una storia universale di Siracusa destinata a rimanere inedita e perduta.
Orfano a soli tre anni e rimasto poco più tardi unico figlio, il piccolo Vincenzo era stato indirizzato dalla madre donna Giovanna Alagona, oltre che allo studio della musica e della matematica, anche a quello dei classici greci e latini.

 Così il cavaliere Mirabella, assieme ai più moderni volumi di Arezzo, Fazello e Maurolico, che costituivano l’indispensabile corredo per uno storico siciliano, conosceva Polibio, Strabone, Livio, Diodoro, Teocrito, Aristotile, Pindaro, aveva studiato le Guerre di Morea, e la Vita di Nicia, di Marcello e di Dione ed ogni altro classico che non fosse rimasto inedito. Si accingeva quindi a pubblicare un testo voluminoso a corredo di nove tavole nelle quali era scomposta una planimetria dell’antica metropoli con l’indicazione dei luoghi principali.

L’opera avrebbe contenuto anche le biografie di Archimede, Teocrito, Epicarpo, e Tesia e inoltre la descrizione e le illustrazioni di alcune monete rinvenute nella città aretusea. Nel volume don Vincenzo Mirabella avrebbe riferito della visita alle antichità siracusane durante la quale Caravaggio aveva pronunciato una celebre frase attribuendo ad una antica latomia il nome di Orecchio di Dionisio con il quale è tuttora conosciuta, confermando così la sua avidità di conoscenza e l’acuto senso di osservazione. Mirabella morì a Modica nel 1624.

Francesco Aprile

Architetto ed erudito nato a Siracusa nel 1570.
 All’epoca dell’incontro con Caravaggio aveva in preparazione la prima grande opera sulle antichità di Siracusa, per la quale sarebbe stato riconosciuto come il padre dell’archeologia aretusea, ed una storia universale di Siracusa destinata a rimanere inedita e perduta.
Orfano a soli tre anni e rimasto poco più tardi unico figlio, il piccolo Vincenzo era stato indirizzato dalla madre donna Giovanna Alagona, oltre che allo studio della musica e della matematica, anche a quello dei classici greci e latini.

 Così il cavaliere Mirabella, assieme ai più moderni volumi di Arezzo, Fazello e Maurolico, che costituivano l’indispensabile corredo per uno storico siciliano, conosceva Polibio, Strabone, Livio, Diodoro, Teocrito, Aristotile, Pindaro, aveva studiato le Guerre di Morea, e la Vita di Nicia, di Marcello e di Dione ed ogni altro classico che non fosse rimasto inedito. Si accingeva quindi a pubblicare un testo voluminoso a corredo di nove tavole nelle quali era scomposta una planimetria dell’antica metropoli con l’indicazione dei luoghi principali.

L’opera avrebbe contenuto anche le biografie di Archimede, Teocrito, Epicarpo, e Tesia e inoltre la descrizione e le illustrazioni di alcune monete rinvenute nella città aretusea. Nel volume don Vincenzo Mirabella avrebbe riferito della visita alle antichità siracusane durante la quale Caravaggio aveva pronunciato una celebre frase attribuendo ad una antica latomia il nome di Orecchio di Dionisio con il quale è tuttora conosciuta, confermando così la sua avidità di conoscenza e l’acuto senso di osservazione. Mirabella morì a Modica nel 1624.

Francesco Susinno

Canonico messinese, pittore e scrittore, nato tra il 1660 e il 1670. Autore del manoscritto Le vite dei pittori messinesi redatto nel 1724 e presto andato perduto, ma ritrovato nel Kupferstichkabinett del Kunstmuseum di Basilea da Valentino Martinelli e pubblicato integralmente nel 1960. Morì nel 1739 circa.

Philipp Hackert

Pittore tedesco nato a Prenzlau (Brandeburgo) nel 1737. Giunto in Sicilia nel 1777 vi tornò tredici anni dopo per completare il lavoro relativo al vasto ciclo di dipinti dedicati ai porti del Regno delle Due Sicilie. Morì a San Pietro di Careggi nel 1807.

Carlo Castone della Torre di Rezzonico

Pittore tedesco nato a Prenzlau (Brandeburgo) nel 1737. Giunto in Sicilia nel 1777 vi tornò tredici anni dopo per completare il lavoro relativo al vasto ciclo di dipinti dedicati ai porti del Regno delle Due Sicilie. Morì a San Pietro di Careggi nel 1807.

Gaetano Grano

Gesuita messinese nato nel 1752, erudito latinista, storico e letterato, bibliotecario della Reale Accademia Carolina. Ordinò la Biblioteca del Salvatore dopo lo scempio lasciato dagli Inglesi nel 1806 e ne curò il catalogo. Morì nel 1828.

Giuseppe Grosso Cacopardo

Collezionista di antichità, contribuì alla fondazione del Museo Civico. Autore di numerose pubblicazioni d’arte. Pubblicò Memorie de’ pittori messinesi (1821). Si occupò anche degli Juvara e fu autore della prima guida di Messina che ebbe un’ulteriore ristampa.